Umidità in casa: Cause e rimedi
Capita purtroppo non di rado che si formi umidità agli angoli della casa. Ovviamente bisogna agire per tempo evitando che possa espandersi in tutta l’abitazione.
Vediamo allora come riconoscerla e come eliminarla prima che possa causare ulteriori danni.
Le cause dell’umidità in casa
Qualsiasi abitazione può essere soggetta a problemi legati all’umidità dal momento che entrano in gioco una serie di fattori. Neanche a dirlo uno di questo è proprio l’uso di acqua. Ne usiamo in abbondanza per tanti motivi, pulire le superfici, cucinare, lavarsi etc… E dato che si stima che ne facciamo in media uso per circa 15 litri giornalieri, risulta a ragion veduta quasi inevitabile.
Se la nostra abitazione è costruita in modo tale che le tubature non presentino difetti o perdite di nessun genere, allora siamo tranquilli poiché il vapore non si deposita sulle superfici circostanti, creando appunto umidità. Al contrario però se abbiamo problemi legati all’intasamento di pozzetti, scarichi, o tubature rotte che perdono, possiamo già vedere l’insorgere delle prime macchie.
Contribuisce anche una scarsa ventilazione che incide inesorabilmente. Soprattutto durante l’inverno poiché a causa del clima freddo non vi è circolo d’aria che tiene casa asciutta.
Ce ne accorgiamo per esempio dopo aver fatto la doccia o dopo aver cucinato, poiché si viene a creare la classica condensa sulle vetrate a causa dei vapori, e da inizio purtroppo alla formazione dell’umidità.
Come riconoscere l’umidità
Nei casi meno gravi l’umidità si forma in punti ben visibili e facilmente identificabili e si può agire tempestivamente. In altri casi ancora, riguardando zone meno accessibili e di conseguenza più nascoste, si rende tardiva la scoperta di tale problema, dovendo quindi porre rimedio ad un danno più profondo ed esteso.
Diviene quindi fondamentale verificare costantemente l’ambiente in quanto l’umidità può formarsi anche molto rapidamente. I sintomi comuni sono la presenza di macchie, muffa e funghi sulle pareti.
Tra le aree maggiormente esposte al rischio e dunque da controllare con più frequenza bisogna tenere conto delle pareti, dei soffitti, della pavimentazione nel caso si abiti al piano terra e avvenga quindi un ristagno dell’acqua sottostante per capillarità (ovvero penetrando tramite le superfici porose), del terrazzo, del garage, delle cantine e delle aree in cui viene fatto un costante utilizzo di acqua come ad esempio quella attorno alla cucina o al di sopra della doccia.
Il clima umido e poco asciutto contribuisce e non poco alla formazione di queste macchie in punti della casa “strategici” tipo battiscopa, porte e mobili.
Scovare l’umidità in assenza di segnali
Nonostante l’umidità ci avvisa nella maggior parte delle volte, come abbiamo tramite segnali precisi, è bene sapere che non sempre questi sono ben evidenti.
Possiamo captarne l’odore in assenza di visibilità, in particolar modo in abitazioni ben datate. Nelle case di nuova formazione è normale captarne l’odore poiché deve ancora essere smaltita essendo fresca di lavori. Una volta che i materiali risulteranno asciutti ecco che terminano le nostre preoccupazioni.
Un altro segnale da non trascurare è lo scricchiolio dei pavimenti in legno come ad esempio il parquet; indice della mancanza di un isolante termico che attutisca il calpestio al di sotto della superficie e causa scatenante per la maggioranza dei casi della possibile conduzione dell’umidità. Al verificarsi dei primi campanelli di allarme è bene munirsi di apparecchiature in grado di asciugare tempestivamente i totalmente i muri.
I danni
Mai sottovalutare l’umidità poiché può arrecare gravi danni alla nostra casa. Possiamo notare tra le problematiche più frequenti, lo scrostamento della vernice, il deterioramento delle fughe tra le mattonelle, o le classiche bolle d’arie e rigonfiamenti nei muri.
Una volta che ci siamo accorti è bene capire l’origine dalla muffa creatasi, e agire in maniera adeguata.
Possiamo notare come un sollevamento della vernice indichi che la casa non è stata costruita a modo e in maniera poco efficiente. Agiamo quindi sempre in tempo, perché la muffa può provocare problemi respiratori e l’insorgere di allergie, per non parlare dei cattivi odori.
Strumenti per scovare l’origine dell’umidità
Esistono alcuni metodi utili, facili ed economici per scovare in piena autonomia ed efficienza la presenza di umidità in casa.
La cromatografia ad esempio offre come strumento alleato una serie di cartine monouso con le quali rilevare il problema attraverso il semplice mutamento del loro colore.
Esiste anche un particolare termometro, l’igrometro che indica il livello di umidità presente.
Prevenire o eliminare l’umidità
Nel caso comune della semplice condensazione dell’acqua su alcune particolari superfici soggette al vapore, basterà semplicemente consentire una buona ventilazione ad esempio aprendo le finestre del bagno per un tempo più prolungato oppure avviando le cappe aspiranti nel caso della cucina.
Uno dei trucchi che possiamo utilizzare è installare infissi ampi in modo da permettere una buona aerazione, poiché permettono di cambiare l’aria più rapidamente.
Anche l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento deve essere limitato per ridurre al minimo questo fenomeno, attenendosi sempre ad una temperatura compresa tra i 15° e i 20°.
Muffa come combatterla
Oltre ai soliti antimuffa, possiamo combattere la muffa con dei metodi casalinghi:
Il bicarbonato di sodio: si tratta di un ingrediente totalmente naturale e presente in ogni casa, il quale presenta proprietà antibatteriche e antimicotiche ed è inoltre in grado di neutralizzare i cattivi odori. Avendo una grossa capacità assorbente sarà sufficiente prelevarne una quantità adeguata a coprire la superficie coinvolta dall’umidità, lasciandolo in posa per circa un paio d’ore e rimuovendo poi gli eccessi della polverina con una spazzola. Non essendo una sostanza aggressiva rispetterà l’area coinvolta senza deteriorarla.
Il sale marino: rimedio efficace contro l’umidità, poco costoso e facilmente reperibile. Grazie al processo di osmosi riesce ad attirare a sé l’acqua, compresa quella allo stato di vapore presente nell’aria. Vi sono varie possibilità per approntare il vostro deumidificatore fatto in casa. Basterà inserirlo in alcuni sacchetti o in piccoli recipienti ed introdurlo all’interno degli armadi, dei cassetti e dei vari mobili.
L’aceto bianco: particolarmente utile per eliminare la muffa sui muri. Spruzzate l’aceto direttamente nella zona colpita dalla muffa e lasciatelo in posa per un paio d’ore. Per eliminare la muffa dagli angoli è possibile intingere un pennello nell’aceto e spennellare la zona interessata. Anche in questo caso si ha a che fare con una soluzione del tutto naturale, la quale nonostante l’odore stucchevole è capace di liberare con forza le superfici attaccate dalla muffa, eliminando persino la tipica puzza di umidità.
Il tea tree oil: possiede un altissimo potere disinfettante ed è nello specifico il più potente che esista tra tutti gli ingredienti naturali. È possibile dire addio alla muffa mescolando due cucchiai di questa sostanza a due tazze d’acqua e diffondendo il tutto sulle macchie.
Cosa non fare
Una cosa invece da non fare mai anche se istintivamente molte persone tendono a fare è coprirla con pannelli o mobili, poiché peggiorerebbe le cose in quanto si soffoca la parte interessata aggravando il problema.
Tenendo conto di tutti gli aspetti presi in considerazione come l’osservazione delle aree soggette e il modo in cui riconoscere la presenza dell’umidità, intervenire a seconda della causa sarà facile; basterà adottare i sistemi adeguati e prendere in considerazione gli strumenti validi, non sottovalutando l’importanza della prevenzione e della manutenzione così da non compromettere lo stato dell’abitazione, né la salute di chi vi abita.